Gli archivi storici comunali raccolgono una grande mole di materiali estremamente utili per la ricerca storica locale. Alcuni, in modo particolare, si prestano ad essere utilizzati proficuamente per un primo approccio non solo allo studio della storia, ma anche al ‘saper fare storia’, a tutti i livelli scolastici.
All’interno del vasto numero di proposte per la scuola offerte dalla Sezione Didattica del Comune di Empoli, l’archivio storico comunale è da anni attivo nella promozione della ricerca storica locale presso le scuole empolesi di ogni ordine e grado con la realizzazione di piccoli laboratori di ricerca storica cui aderiscono con particolare entusiasmo le classi della scuola primaria.
Qui di seguito proponiamo una serie di documenti tratti dall’Archivio storico comunale di Empoli che hanno costituito la base di lavoro di alcuni percorsi di ricerca storica sul tema della famiglia nel passato e gli antichi mestieri.

ASCE, Postunitario 379, cat. 11, classe 3, fascicolo 3, pagina dal Censimento degli Esercizi Industriali e Commerciali del Regno, 1927
Si tratta di documenti di natura fiscale, i dazzaioli redatti per la riscossione della tassa del macinato presso i capifamiglia da parte del camarlengo, e pertinenti allo stato civile, come gli stati di popolazione redatti dal cancelliere comunitativo per avere un quadro della popolazione residente nella comunità di appartenenza, cui si aggiungono i registri del censimento degli esercizi industriali e commerciali del Regno d’Italia compilati nel 1927.
Questo tipo di documenti si rivela molto utile perché risulta di semplice lettura anche da parte degli studenti più piccoli e restituisce al lettore tutta una serie di dati relativi alla composizione delle famiglie (le ‘bocche’) nel passato e agli antichi mestieri, molti dei quali non più svolti da tempo, esercitati dai capifamiglia e dagli altri componenti del nucleo familiare, le attività commerciali e industriali esistenti lungo le vie cittadine in gran parte oggi scomparsi. Gli stessi documenti possono dare avvio a riflessioni intorno alla lingua del passato oppure posso essere letti integrandoli con altre fonti come ad esempio i registri del censimento del 1841 conservati all’archivio di stato di Firenze.
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